“La tanto temuta seconda ondata è arrivata. I numeri ormai consolidati lo dimostrano, in Abruzzo come nel resto del Paese. Faccio appello al senso di responsabilità degli abruzzesi. Evitiamo atteggiamenti irresponsabili che possono arrecare danni incalcolabili”. È il messaggio del presidente della Regione, Marco Marsilio, dopo la conferenza Stato-Regioni e il varo del Dpcm con cui il Governo Conte ha imposto misure restrittive per contenere il contagio da Covid-19.
“Alzando il livello di attenzione eviteremo restrizioni più dolorose. Nel giro di tre mesi abbiamo moltiplicato per dieci il numero dei contagi. Dobbiamo imparare a convivere con questo nemico invisibile fino a quando non avremo la disponibilità di un vaccino”.
Marsilio ieri sera ha presieduto una riunione con funzionari delle Prefetture, presidenti delle Province, sindaci di L’Aquila, Pescara, Chieti e Teramo, direttori generali delle Asl e rappresentanti dell’Istituto zooprofilattico. Per la Regione, presenti anche l’assessora alla Sanità, Nicoletta Verì, il direttore dell’agenzia regionale di Protezione civile, Mauro Casinghini, e il capo della task-force sanitaria regionale, Alberto Albani.
“Pensavamo – dice Marsilio – che l’emergenza fosse terminata a luglio con zero contagi e che, con un po’ di ottimismo, non arrivasse più. Ma così non è stato”. Rispetto a marzo e aprile, i mesi del lockdown, c’è “una differenza importante”, perché “abbiamo sviluppato una grande capacità di intercettare i malati. Prima si facevano i tamponi solo su quelli che mostravano grossi sintomi, mentre i familiari venivano messi in quarantena. Oggi le persone vengono intercettate subito. Le persone vicine vengono sottoposte a loro volta a tampone. Se positive, più del 90 per cento non sviluppa sintomi. Possono restare a casa a gestire il periodo di quarantena. Oggi abbiamo terapie farmacologihe antivirali efficaci”.
Il presidente della Regione chiede a tutti di “mantenere alta la vigilanza per evitare che un aumento possa portare provvedimenti restrittivi” e si raccomanda “soprattutto ai giovani che pensavano di essere immuni. Invece si è abbassata l’età media. Possono trasmettere il virus ai genitori. Attenzione a evitare assembramenti, non avere superficialità nelle serate tra amici, mantenere la distanza e la protezione individuale”.
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