Un protocollo d’intesa per definire una strategia unitaria di sviluppo, da sottoporre al Governo centrale, sui temi legati al potenziamento della dorsale adriatica centromeridionale. È l’accordo siglato, questa mattina a Pescara, nella sede della Provincia, dalle Regioni Abruzzo, Marche e Molise a cui presto si aggiungerà anche la Regione Puglia, oggi rappresentata nel corso della conferenza stampa dal capo di Gabinetto della Regione, Claudio Michele Stefanazzi, intervenuto in collegamento video.
Alla riunione tecnica che ha preceduto la conferenza stampa hanno preso parte il presidente della Regione Abruzzo, Marco Marsilio, quello delle Marche, Francesco Acquaroli, il presidente molisano Donato Toma, e l’assessore pugliese con delega ai Trasporti, Giovanni Giannini. Assente il presidente pugliese Michele Emiliano, trattenuto in Regione da problematiche legate alla gestione dell’emergenza.
“Abbiamo condiviso un protocollo per lo sviluppo del Corridoio Adriatico – ha dichiarato Marsilio, in veste di coordinatore dei presidenti delle quattro Regioni – ed è forse la prima volta, da quando esistono le Regioni, che si fa un ragionamento di così ampio respiro. Una situazione nuova che mette questi territori nelle condizioni di proporre al Governo nazionale e, per il suo tramite, all’Europa, il tema del recupero del divario infrastrutturale che colpisce la dorsale adriatica centromeridionale”.
“Se con l’Unità d’Italia è nata la questione meridionale, cioè il divario tra nord e sud – ha aggiunto – nel corso del tempo è emersa anche quella legata al gap tra est ed ovest. La dorsale tirrenica, facendo leva sull’esistenza di metropoli come Roma e Napoli e su quella di grandi centri urbani, si è via via avvantaggiata secondo una logica costi-benefici”.
Problema del ritardo infrastrutturale che vale, come sottolineato dal presidente della Regione Abruzzo, sia per la dorsale appenninica, e quindi per le aree interne, che per la fascia costiera. “Negli anni, – ha affermato – questo divario ha fatto in modo che, mentre sulla dorsale tirrenica, i treni corrono fino a 300 chilometri all’ora, sul versante adriatico non raggiungono neppure i 200. Gli interventi che intendiamo sollecitare possono portare ad aprire un capitolo di trattativa con il Governo per progettare una vera nuova Alta Velocità che possa diminuire le differenze sia in relazione al trasporto merci che per quello del trasporto dei passeggeri. Questo sia nell’ottica di favorire il turismo che per lo sviluppo dei traffici commerciali”.
Un capitolo simile è quello del potenziamento dell’arteria autostradale. “La A14, – ha detto ancora Marsilio – è un’autostrada vecchia e superata, ha una terza corsia che si interrompe a Porto Sant’Elpidio servendo solo gran parte delle Marche ma tagliando fuori Abruzzo, Molise e Puglia. C’è poi una condizione di sottosviluppo dei porti e degli aeroporti in questa vasta area interregionale. Ora, visto che l’emergenza Covid-19 sta provocando una risposta sia da parte del Governo nazionale che dell’Europa, puntiamo ad inserirci nel dibattito legato al piano di resilienza e recupero che si sta facendo a livello nazionale con la forza di quattro Regioni che mettono insieme circa 7 milioni di abitanti, più del 10 per cento della popolazione italiana”.