Legare il suo nome al luogo dove ha svolto parte del lavoro per preservarne il ricordo. I colleghi di Rosanna Antognetti lanciano la proposta di intitolare alla dirigente della Asl Lanciano Vasto Chieti l’aula della palazzina della Direzione dove si svolgono i concorsi. La donna di 62 anni è morta a causa del Covid-19 nel reparto di Rianimazione del “Santo Spirito” di Pescara [LEGGI].
“A corto di parole – scrive l’ufficio stampa a nome di tutti i dipendenti – Ma non di emozioni, né di dolore. Perché quando se ne va una come Rosanna Antognetti il vuoto si fa improvvisamente pieno, pesante, e schiaccia con la stessa intensità il cuore e la mente, che custodiscono immagini e vissuti diversi solo nella forma. La sostanza, invece, è una sola e si chiama bella persona, che con il suo essere e la sua singolare voglia di fare ha ingentilito la nostra azienda. La signora dei concorsi ha selezionato migliaia di professionisti, esprimendo una capacità di lavoro non comune e senza mai tradire l’essenza del suo carattere: il garbo. Se potessimo indicare un modello ai nuovi assunti, dovremmo invitarli non a fare come lei ma a essere come lei. Ci lascia un’eredità importante, il suo esempio, da onorare ogni giorno, affinché possa continuare a vivere accanto a noi e dentro ognuno di noi.
Non abbiamo potuto fare nulla per salvarla, ma preservarne il ricordo è un dovere morale per chiunque abbia quella sensibilità del cuore che rende capaci di riconoscere le persone speciali passate nella nostra vita. Per questo desideriamo che porti il suo nome l’aula del piano zero nella palazzina della Direzione, dove ha portato avanti tutti i suoi concorsi: sono i segni che restano e regaleranno qualche conforto quando il dolore sarà meno bruciante.
Impareremo a sentirla diversamente presente e a essere comunque grati alla sorte per avercela data. La spietatezza del male l’ha sopraffatta, le ha rubato gli anni della maturità e della consapevolezza di aver fatto con onore la propria parte, ma non la porterà via da noi. E allora chiudiamo gli occhi, teniamoli stretti, così l’immagine di quel sorriso non scapperà via”.
Rosanna Antognetti non soffriva di altre patologie, lo ribadisce anche la collega dell’ufficio stampa della Asl, Licia Caprara nel proprio ricordo: “Nel dolore immenso di queste ore, e di un vissuto privato condiviso con le mie compagne, si fa strada la necessità di combattere ogni forma di ignoranza e superficialità: il virus non si porta via gli anziani o quelli che hanno anche altre patologie, che comunque hanno lo stesso diritto di vivere di tutti gli altri. Rosanna era sana, non aveva malattie, non era vecchia e pensava di godersi ancora qualcosa di bello, con la sua famiglia e tutte noi. La bestia l’ha ghermita, e siamo qui a chiederci come sia potuto accadere. Nel suo nome non avrò pietà di chiunque si azzardi a dire o fare sciocchezze rispetto alla pandemia. Come il virus non ha avuto pietà di lei”.