L’attesa per l’Abruzzo di tornare in zona arancione o gialla è destinata a durare ancora qualche giorno. Se ieri Lombardia, Piemonte e Calabria sono tornate arancioni e Liguria e Sicilia gialle, per la nosta regione bisognerà ancora aspettare.
Il Dpcm del 3 novembre scorso che istituiva la classificazione delle aree di diverso colore precisa infatti che per una nuova classificazione al ribasso bisogna restare in un livello di rischio o scenario inferiore per 14 giorni.
Attualmente, gli indicatori in possesso della Regione delineano uno scenario in miglioramento, ma questo deve restare tale per due settimane. I dati del contagio al ribasso sono stati certificati venerdì scorso, il che farebbe arrivare la permanenza nella zona di massimo rischio al 10 dicembre (portando il conto totale delle maggiori restrizioni a tre settimane come accaduto per la Lombardia).
[ant_dx]La Regione punta però a stringere i tempi. Il presidente Marco Marsilio ha anticipato l’entrata nella zona rossa (l’ordinanza è del 16 novembre con entrata in vigore due giorni dopo e scadenza il 3 dicembre) e potrebbe giocarsi questa carta col ministro della Salute, Speranza, per ottenere uno sconto temporale. L’obiettivo sarà quindi tornare arancioni già giovedì prossimo per poi attendere il 18 dicembre per scendere nella fascia di minor rischio, quella gialla, con la riapertura di tutte le attività, compresi i ristoranti, attualmente chiuse. Ragionamenti, questi, che ovviamente saranno legati all’andamento dei dati che in questi giorni, più che mai, saranno decisivi. Nonostante il miglioramento di alcuni indicatori, il bollettino di ieri ha fatto registrare il numero più alto dall’inizio della pandemia di terapie intensive in regione: 77. In provincia dell’Aquila prosegue lo screening di massa. Ieri sono stati effettuati 16531 tamponi in 26 Comuni con 88 positivi rilevati.
Infine, c’è da tenere conto di un’altra variabile, quella del nuovo Dpcm. Il provvedimento di istituzione delle zone colorate scade infatti il 3 dicembre. Nei prossimi giorni il premier Giuseppe Conte è chiamato a firmare il nuovo documento che dovrebbe contenere anche le disposizioni per il periodo natalizio: è da vedere se cambierà anche il criterio di attribuzione delle fasce di rischio.