Continua il confronto sul Regolamento di gestione della Via Verde. Dopo le numerose richieste di gruppi politici e associazioni ambientaliste che chiedevano il rinvio dell’approvazione della bozza, arriva la risposta della Provincia di Chieti.
“Se da un lato ci gratifica l’attenzione che in tanti dedicano alla Via Verde dei Trabocchi – dichiara in un comunicato stampa il presidente, Mario Pupillo -dall’altro sorprendono le dichiarazioni inviate alla Provincia in merito alla bozza di Regolamento per i servizi da predisporre sulle aree del sedime ferroviario della via Verde dei Trabocchi. Respingiamo le accuse di scarsa trasparenza giunte dalle varie associazioni che in questi giorni si sono espresse a mezzo stampa: proprio per massima trasparenza e condivisione la Provincia ha consegnato la bozza di regolamento oltre un mese fa ai sindaci dei Comuni interessati che dovranno proporre emendamenti e integrazioni. L’obiettivo è di approvare il regolamento nella sua versione definitiva a fine gennaio“.
Sulle accuse fatte alla Provincia in merito al voler trasformare la Via Verde nella “via delle bancarelle”, il presidente Pupillo sottolinea: “Le aree individuate dal Regolamento sono quelle residuali dell’ex sedime ferroviario di proprietà della Provincia, strettamente adiacenti al tracciato e sono state divise in cinque tipologie: 7 aree disponibili localizzate a fronte e a lato di operatori privati e/o attività economiche esistenti; 10 aree limitrofe ai trabocchi esistenti; 8 aree oggetto di accordi fra Amministrazioni pubbliche; 28 aree disponibili distinte per tipologie di utilizzo; 1 area non disponibile. In tal senso è stata predisposta una documentazione coerente con la Legge Regionale 5/2007” per formare un Piano di assetto delle aree provinciali, con il quale “la Provincia intende dotarsi di uno strumento teso al sostegno e al controllo degli interventi di trasformazione e alla risoluzione delle problematiche sulle aree di proprietà per dotare la Via Verde di quelle indispensabili risorse capaci di generare ulteriori occasioni di attrattività”.
Sono complessivamente 54 le aree residuali individuate: “Su 42 chilometri di Via Verde a disposizione, si tratta di un’area destinata a ristoro ogni 1.5 chilometri. La paura di vedere ‘un gran bazar o mercatini diffusi’ è dunque infondata – dichiara il presidente -. Con il regolamento si intende limitare e disciplinare le dotazioni di servizi, non liberalizzarle per creare sì in quel caso il caos. La Via Verde infatti ha bisogno di servizi per essere in grado di rispondere alle esigenze di coloro che la frequenteranno” e non è secondaria la “necessità di dare opportunità a coloro che lavorano lungo la via Verde con esercizi ristorativi, trabocchi, attività economiche o operatori turistici. Inoltre esiste un aspetto importante, ma che spesso viene dimenticato: il costo di gestione della Via Verde”.
“La partita che ci attende è impegnativa – aggiunge Pupillo – e dobbiamo essere pronti a fornire i servizi di qualità ai turisti di tutta Europa ed oltre e non mercatini che nulla hanno a che fare con la strategia e la volontà della Provincia di Chieti. Siamo ben consapevoli della portata storica di quest’opera per l’Abruzzo intero, oltre che per l’area costiera interessata: ed è per questo che abbiamo voluto invece coinvolgere i Comuni e i portatori di interesse avviando dal 30 settembre la fase di ascolto. Attendiamo pertanto proposte e osservazioni inoltrate alla Provincia con caratteri puntuali, veicolate attraverso i Sindaci o direttamente alla Provincia e non articoli generici che denotano atteggiamenti precostituiti e sospettosi di interessi particolari. Il nostro unico interesse è quello di fornire la Via Verde dei Trabocchi di tutti i servizi necessari per una proposta di accoglienza di eccellenza integrata e rispettosa dei principi ambientali e naturalistici. Siamo sicuri che l’approfondimento del percorso porterà chiarezza e serenità.
Su recepimento della legge regionale sui trabocchi e bozza di regolamento di gestione della Via Verde predisposta dalla Provincia di Chieti, è intervenuto in un comunicato anche Articolo Uno. “Rispetto agli ampliamenti previsti in materia di Trabocchi – affermano in una nota a firma del segretario di Articolo Uno Vasto, Francesco Del Viscio e della responsabile ambiente della segreteria regionale di Articolo Uno Abruzzo, Paola Cianci – riteniamo che sia necessario puntare al rispetto delle norme ambientali e alla valorizzazione dell’identità storica e culturale dei Trabocchi. La legge – aggiungono – così come si presenta non può essere recepita: è necessario intervenire limitando gli aumenti dei metri quadrati previsti. In questo modo si riconosce il giusto ruolo alle attività di ristorazione sui trabocchi, ormai una realtà a Vasto come su tutta la Costa Teatina. Con lo stesso approccio va discusso il regolamento di gestione della Via Verde. Innanzitutto, bisogna portare a termine i lavori nella loro complessità e realizzare definitivamente un percorso ciclopedonale all’altezza delle aspettative di tutti coloro (cittadini e turisti) che amano praticare il cicloturismo.
“È importante darsi regole certe sotto un regime di massima trasparenza – dichiarano – senza rincorrere l’emergenza del momento o le esigenze del privato. Solo in questo modo le Istituzioni riusciranno a determinare una chiara e comune linea di collaborazione e pacifica convivenza tra cicloturismo, servizi, ambiente. Lo sviluppo sostenibile della Costa dei Trabocchi, che crediamo fondamentale per il futuro della nostra Regione, anche in questa situazione, sarebbe stato promosso al meglio dal Parco Nazionale della Costa Teatina, Ente che può ancora diventare la cabina di regia di tutto il sistema di gestione delle diverse realtà che interessano la Costa dei Trabocchi. Per questo riteniamo lodevole l’iniziativa del Sindaco Menna di coinvolgere i portatori di interesse nel dibattito e farsi promotore di un incontro con la Provincia di Chieti per allargare la discussione ed il confronto con il Territorio. Ci auguriamo che lo stesso metodo venga seguito dagli altri Comuni”.