Pescara è la città più colpita dagli incendi che stanno flagellando la costa abruzzese.
Brucia la Riserva naturale della Pineta dannunziana. Il litorale della città è assediato dalle fiamme, perciò il sindaco, Carlo Masci, ha fatto evacuare diverse case e alcuni stabilimenti balneari. Il fuoco è arrivato fino alla spiaggia bruciando decine di ombrelloni. Molti bagnanti sono stati costretti a scappare precipitosamente. La Procura di Pescara ha aperto un’indagine per chiarire le responsabilità.
Seri problemi anche nelle province di Chieti e Teramo. Nell’area industriale della Val di Sangro, la più grande del Chietino, molti operai stanno aiutando le squadre di spegnimento a fronteggiare i focolai che circondano le fabbriche e la strada principale, la Fondovalle Sangro, dove i vigili del fuoco oggi pomeriggio hanno lottato contro le fiamme, che a Fossacesia si erano avvicinate pericolosamente a un distributore di carburante. A Rocca San Giovanni nel pomeriggio il fuoco minaccia case, strade e la pineta Vallevò.
Preoccupante la situazione anche nel Vastese [LEGGI]. Secondo quanto riportato dall’Ansa, che cita fonti regionali, a Casalbordino le lingue di fuoco si propagavano ogni 700-800 metri, segno che un piromane potrebbe aver piazzato degli inneschi.
Nel Teramano emergenze a Montorio, Sant’Omero, Atri, Mosciano Sant’Angelo, Campli e Valle Castellana.
Il presidente della Regione Abruzzo, Marco Marsilio, chiede rinforzi. Squadre in arrivo da Firenze, Siena e Arezzo.