ORTONA – Si è chiusa con successo la quinta edizione di Artinvita, il festival internazionale degli Abruzzi che si è tenuto dal 29 aprile al 15 maggio. La direzione artistica è già al lavoro per l’edizione 2023: il tema sarà la posizione della donna nella società contemporanea.
L’edizione di quest’anno, dopo due stagioni condizionate dalla pandemia, è tornato a svolgersi in primavera come in precedenza. Il bilancio degli spettatori segna 4 mila presenze per oltre venti appuntamenti, con un totale di dieci spettacoli, ospitati in sette diversi comuni. “Due in più rispetto all’edizione 2021 – fa sapere l’organizzazione – poiché ai centri dell’asse della Marrucina si sono aggiunti Pescara, grazie alla collaborazione con Florian Metateatro, e Arielli, dov’è situata la struttura di residenza Dentro la terra. Mete più tradizionali, invece, Orsogna, dove il festival è nato, Guardiagrele, Crecchio, Ortona e Pennapiedimonte“.
“Quest’anno l’Artinvita è cresciuta anche a livello qualitativo – si legge in una nota – grazie alla collaborazione internazionale tra l’associazione abruzzese Insensi, direttore artistico Marco Cicolini, e il The?a?tre de Le?the? a? Paris – Collectif 2 plus, direttrice artistica Amahì Camilla Saraceni, direzione a due che si è dichiarata molto felice per il clima di positività ritrovato e la meravigliosa accoglienza del territorio e il calore del pubblico”.
Sono state ben tre le prime nazionali ospitate da Artinvita: Non siamo qui per scomparire e Fine serata a Orsogna, e Le hurle
a Crecchio; oltre al debutto di What is a fancy word for ending a Pescara. Ma grande apprezzamento ha ricevuto l’intero cartellone, costituito da installazioni, proiezioni cinematografiche, teatro, danza e musica.
A concludere il festival è stato il Cinema Express, premio del cortometraggio argentino e balcanico che si è concluso domenica a Guardiagrele. I premiati sono stati decisi da una giuria di esperti internazionale e da un gruppo di studenti delle scuole di Guardiagrele, Orsogna e Ortona. Diverse sono state inoltre le scuole dei comuni del Festival che hanno partecipato attivamente alla manifestazione: visitando l’installazione video La memoria delle cose ad Arielli e assistendo agli spettacoli previsti appositamente per loro con repliche mattutine.
Oltre all’aspetto artistico va ricordato quello sociale e solidale, in particolare i bambini della comunità ucraina di Orsogna, sono stati ospiti agli spettacoli a Crecchio e a Orsogna, grazie alla collaborazione dell’hotel Altamira, il Comune di Orsogna e all’autonoleggio di Luciano Ciancio che ha messo a disposizione il mezzo per i loro spostamenti. Il Festival si è spostato nelle case di riposo con il progetto Il Camioncino, e ha ospitato la comunità migrante residente all’hotel Granada di Guardiagrele. Insomma, non solo arte dentro i teatri, ma un progetto che cerca di andare incontro a tutti”.