Il progetto (preliminare) c’è ed è in mezzo a noi. L’azzardata parafrasi sintetizza quanto sta accadendo nelle ultime settimane su una delle vicende più controverse degli ultimi 21 anni: il nuovo ospedale di Vasto.
Dai cassetti, probabilmente rimasti chiusi per troppo tempo, è infatti rispuntato il progetto che finora ben in pochi addetti ai lavori conoscevano. Nell’ultima riunione tenutasi a Pescara negli uffici dell’assessorato alla Sanità il sindaco di San Salvo, Tiziana Magnacca ne ha preannunciato l’invio alla Regione (si può ipotizzare come promemoria considerato che l’ente, da committente, ne dovrebbe essere già in possesso).
[ant_dx]Il documento, che porta la data del 3 ottobre 2000, è stato redatto su incarico dell’allora Asl Lanciano-Vasto dalla Proger, noto studio ingegneristico con varie sedi in Italia, con all’attivo numerosi grandi progetti anche in ambito internazionale per committenti quali Enel, Deutsche Bank, Total ecc.; tra le ultime realizzazioni in ambito sanitario ha l’ospedale “San Cataldo” di Taranto.
La struttura, da cinque piani, circa 250 posti letto e un costo previsto che si aggira tra gli 80 e i 100 milioni di euro, è quella che dovrebbe essere ubicata sui terreni di località “Pozzitello” comprati appositamente 21 anni fa. Riportando indietro le lancette del tempo alla fine degli anni Novanta, il nuovo nosocomio sembrava ormai sulla rampa di lancio: progetto realizzato, terreni acquistati, adeguamento del piano regolatore.
“In realtà – ci dice Edmondo Laudazi, ex assessore della giunta Prospero e attuale consigliere de Il Nuovo Faro impegnato anche lui nella ricerca della documentazione dell’epoca – del progetto si discuteva già a fine anni Ottanta, ma mancavano i terreni. Oggi (anche se non da oggi, nda) c’è tutto per partire, anche quel progetto che sembrava andato perso”.
Qualcosa, poi, nonostante i 232 milioni di euro a disposizione per l’edilizia sanitaria dal ministero (ex articolo 20) si è inceppato e Vasto, inizialmente al primo posto tra le nuove realizzazione (considerato anche che il “San Pio” è una delle strutture più vecchie in regione), è iniziata a scendere, sorpassato da Giulianova, Avezzano ecc.
Così, dall’acquisto dei terreni sono passati 21 anni caratterizzati da promesse a ogni livello, dagli amministratori locali ai ministri (in ordine di tempo basta ricordare i 5 nuovi ospedali assicurati da Beatrice Lorenzin nel 2018, LEGGI), e intoppi (commissariamento della Sanità regionale in primis). A mancare è stata soprattutto una totale convergenza politica.
L’ultimo capitolo della vicenda racconta dei dubbi sollevati e del fantomatico “ospedale unico di costa Lanciano-Vasto” per il quale si sono candidati i Comuni dell’Unione dei Miracoli su una misteriosa proposta della Regione. Il primo punto è stato smentito dalla documentazione consegnata dai Comuni di Vasto e San Salvo (tra i quali una relazione tecnica del 2011, LEGGI), il secondo, a zonalocale.it, direttamente dal presidente della Regione, Marco Marsilio, che ha ribadito la realizzazione sui terreni già in possesso della Asl (VIDEO).
Allo stesso tempo, alle prime notizie di un ospedale unico con Lanciano, si è registrata la forte presa di posizione del territorio con i sindaci dei principali Comuni (Vasto, San Salvo, Cupello, Monteodorisio) che hanno sottolineato con forza la necessità di procedere invece di continuare a parlarne seguiti, poi, dalle rispettive minoranze e dai rappresentanti regionali.
Oggi l’attesa è tutta per la delibera regionale che sbloccando i fondi su citati darebbe il via al programma-stralcio delle nuove realizzazioni con Vasto e Avezzano.
I terreni e i soldi ci sono, un progetto (sicuramente da aggiornare) pure, l’unità politica anche. What else?