Sono terminate poco dopo le 19 le operazioni di rimozione del rimorchio del tir che ieri ha perso una pala eolica sulla SP 212 tra Torrebruna e Castiglione Messer Marino [LEGGI].
Come se non bastasse già il caos viario causato dalla chiusura del ponte Sente e dalle varie storiche frane [LEGGI], l’importante arteria è rimasta chiusa – come documentato dal collega Francesco Bottone dell’Eco dell’Alto Molise, LEGGI– per oltre 24 ore a causa delle complesse manovre necessarie per spostare il mezzo pesante e recuperare la grande pala finita nel fossato (ora adagiata a bordo strada).
La pala è trasportata verticalmente perché, portandola distesa, il rimorchio non riuscirebbe a transitare lungo le curve delle strade dell’Alto Vastese.
Pare che l’incidente – nel quale l’autista non ha riportato ferite – sia dovuto alla rottura di due sospensioni; i carabinieri di Castiglione accerteranno quanto accaduto.
Certo è, che le immagini della pala in transito dentro il centro abitato di Torrebruna pongono più di un interrogativo sulla sicurezza di questi trasporti in caso di imprevisti come quello di ieri verificatosi a una manciata di chilometri dalle prime abitazioni. L’enorme pala svetta sulle case, cosa sarebbe accaduto se il cedimento fosse avvenuto in paese?
[ant_dx]REPOWERING – Il campo eolico “Alto Vastese”, uno dei più vecchi d’Abruzzo, è sottoposto a repowering da parte della Edens (gruppo Edison). Le pale originarie sono sostituite con altre più grandi e performanti (si passa da una potenza sviluppata di 600/600 Kw a 3,30 Mw per pala); circostanza, questa, che permette la riduzione del numero complessivo di torri sui crinali dei comuni interessati [LEGGI].
Quella caduta ieri è solo la prima di ben 48 pale che dovranno attraversare diversi centri abitati prima di arrivare alla loro dislocazione finale. Già oggi, una seconda elica è arrivata e anch’essa ha dovuto attendere la riapertura della strada.
Foto – Pala eolica caduta a Torrebruna
Foto Eco dell’Alto Molise